Una nuova traduzione di Genesi ed un concerto per salutare la Pietà di Micciano di Venturino Venturi

Genesi: la filigrana della mia vita

Dopo la pubblicazione de Il Libro di Giobbe, Il Nuovo Testamento nuovamente tradotto e Il libro della Sapienza, Metteliana pubblica Genesi nella nuova traduzione di Gianantonio Borgonovo, corredata da 38 tavole a colori inedite di Venturino Venturi. Il pubblico a me affezionato sicuramente si chiederà il perché di questa scelta. Il fascino del primo libro della Bibbia ha sempre sopraffatto la mia fantasia. Per me è sempre stata un’esperienza numinosa, come l’affacciarmi sul baratro di un orrido senza fondo. Intuire che lì stava il principio senza altro principio, provare stupore e terrore, e poi arrendermi davanti a quell’impalpabile risposta che la mia fede mi aveva insegnato sin da bambino: «Chi è Dio?». «Il Creatore e il Signore del cielo e della terra».
Quando le conoscenze scientifiche hanno conquistato la mia ragione, niente ha mai potuto mettere a tacere le domande che razionalmente mi ero posto. Certamente, il come è importante da conoscere e da ricercare percorrendo tutti i possibili sentieri della scienza. Ma nessuna ipotesi scientifica è mai riuscita e mai riuscirà a placare le domande decisive circa le origini dell’universo: il perché (causa) e il fine (scopo) non sono disponibili come risultato della ricerca umana.
Per questo, la Bibbia inizia con la seconda lettera dell’alfabeto, il beth, la b, che in ebraico ha questo glyph: ב. È una casa, con un fondamento ben stabile e due pareti. La parete di destra – che sta all’inizio della riga, perché l’ebraico si scrive da destra a sinistra – è un muro invalicabile: da lì indietro vi è solo Dio, il suo essere principio senza principio. La
parete di sopra è quel cielo stupendo che Immanuel Kant ebbe a definire, insieme alla coscienza morale, con queste parole: «Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me».
La parete di sinistra è invece aperta. Rappresenta il tempo del divenire che inizia con la creazione. È la storia nella quale siamo immersi (o incarcerati?) e nella quale scopriamo di essere simboli aperti, in un dialogo libero con il Creatore.
Ecco ciò che spiega la bellezza del libro di Genesi: una miniera senza fondo per comprendere la nostra storia e le domande che ogni generazione di umani sviluppa nel suo breve frammento di vita, con l’illusione di essere i primi a percorrere una delle innumerevoli piste simboliche del nostro essere creature.
Ecco perché ho voluto che Genesi diventasse la filigrana della mia vita, oltre che del nostro antico amore per la promozione editoriale!

Paolo A. Mettel

Pietro Paolo Tarasco, Il grande libro della creazione - La Genesi, Acquerello e gouache, 56x76 cm, Matera 2017.

Pietro Paolo Tarasco, Il grande libro della creazione – La Genesi, Acquerello e gouache, 56×76 cm, Matera 2017.


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Grande successo il 6 aprile per l’inaugurazione del centenario (1918-2018) di Venturino Venturi con la presentazione della nuova traduzione di Genesi di Gianantonio Borgonovo corredata dalle 38 tavole a colori inedite di Venturino. Salutata la Pietà di Micciano in esposizione al Grande Museo del Duomo di Milano in partenza per essere esposta, dal 21 aprile fino al 24 settembre al Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze nella Sala della Tribuna di Michelangelo proprio dirimpetto alla famosa Pietà michelangiolesca.

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Venerdì 6 aprile 2018 ore 17.00, Chiesa di San Gottardo in Corte (Via Francesco Pecorari, 2 – Milano).

In occasione del centenario della nascita di Venturino Venturi ed al termine dell’esposizione della “Pietà di Micciano” al Museo del Duomo.
Presentazione di “Genesi” (Editrice Metteliana, 2018) traduzione di Mons. Gianantonio Borgonovo.
Intervengono: Lucia Fiaschi; Antonio Natali; Armando Torno.
Coordina Paolo Andrea Mettel.
Programma musicale a cura del maestro Marco Giubileo
Musiche di C. Debussy, M. Giubileo, F.J. Haydn, W.A. Mozart e G. Faurè
ENSEMBLE SOLI DEO GLORIA
Francesco Loi, flauto – Duccio Beluffi, violino
Marco Giubileo, viola – Beatrice Pomarico, violoncello e soprano
Ingresso libero con prenotazione

Grazie alla collaborazione tra la Veneranda Fabbrica del Duomo, l’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo ed il Museo Archivio Venturino Venturi, nella ricorrenza del centenario della nascita di Venturi, la Chiesa di San Gottardo in Corte, chiesa degli artisti nella tradizione milanese, ospiterà fino alla prima metà di aprile una delle opere più importanti della produzione del grande scultore toscano: la “Pietà di Micciano”, realizzata nel 1997 in marmo bianco di carrara per la Pieve di Micciano di Anghiari.
“Non conoscessi Venturino da tanti anni, penserei che di artisti di quella specie si fosse perduta la razza. Promana da lui quel tanto di leggendario che colleghiamo con l’antica e perenne idea di creatore di forme vive; si tocca con mano la nascita di un’idea pensata nella materia che deve contenerla e esaltarla; non circospetto, non mediato né addomesticato dall’astuzia moderna: riappare l’antico confronto e la sfida tra la libertà e il limite”. Queste parole del poeta Mario Luzi, legato allo scultore da una solida amicizia, tratteggiano un ritratto particolarmente interessante di Venturi, impegnato per tutta la sua vita nella meditazione sui grandi temi esistenziali, tra cui quello della Madre riveste una particolare importanza. Tutto nasce dal vissuto personale dello scultore ed in particolare dal dramma della guerra, che egli visse in prima persona sul fronte greco-albanese dove rimase ferito gravemente.
Il 6 aprile ricorrerà il centenario della nascita di Venturi e, per l’occasione, presso la Chiesa di San Gottardo in Corte si terrà la presentazione di una nuova “Genesi” con traduzione dall’ebraico di Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano (Editrice Metteliana, 2018).
Saranno esposti due oli su tavola di Venturino Venturi dedicati appunto a “Genesi”, parte di una produzione di trentotto opere inedite della “Bibbia di Venturino”, realizzate nel 2000. La presentazione, introdotta da Paolo Andrea Mettel, vedrà gli interventi di Mons. Gianantonio Borgonovo, di Lucia Fiaschi, di Antonio Natali, storico dell’arte e già Direttore degli Uffizi di Firenze e di Armando Torno.
Per celebrare la ricorrenza, sarà offerto al pubblico un concerto dell’Ensemble “Soli Deo Gloria” diretto dal Maestro Marco Giubileo, con musiche di Debussy, Giubileo, Haydn, Mozart e Faurè.
L’evento sarà aperto al pubblico ad ingresso libero con prenotazione, fino ad esaurimento posti.
La Pietà di Micciano non cesserà però di peregrinare, per continuare a trasmettere il suo messaggio di dolore e di speranza: è partita, la «grande statua», del peso di due tonnellate, da una pieve di un borgo in provincia di Arezzo, per raggiungere Milano, mostrandosi davanti all’altare della Basilica di Santa Maria delle Grazie ed approdare perfino all’estero, in Svizzera, nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Mendrisio; da qui è così giunta fino alla Chiesa di San Gottardo in Corte.
Nelle prossime settimane, raggiungerà anche il Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze, dove dal 20 aprile sarà visibile all’interno della sala della Tribuna di Michelangelo.