Questi anni senza Mario Luzi

La Nazione, venerdì 25 febbraio 2011

Morì a Firenze il 28 febbraio 2005:

Il ricordo solenne domani pomeriggio in Palazzo Vecchio

Il poeta del mondo e la sua opera in versi: un messaggio in nome dell’uomo

Mario Luzi, a sei anni dalla sua morte, sarà solennemente ricordato in Palazzo Vecchio domani pomeriggio, alle ore 16. Presenti l’assessore all’educazione RosaMaria Di Giorgi, il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani eMarco Marchi, si parlerà di “Luzi tra Firenze e ilmondo”. Seguirà “Buio sangue”, una lettura delle poesie civili diMario Luzi per la voce dell’attore Rosario Tedesco.

di Marco Marchi (Docente di Letteratura italiana all’Università di Firenze)

Sei anni sono trascorsi dalla morte di Mario Luzi, ma la sua poesia ci permette di ricordarlo, presente sulla scena del mondo: da pellegrino illustre della storia che ha attraversato, da persona — come Luzi avrebbe preferito dire — partecipe della «sorte comune». Protagonista indiscussa resta la sua opera in versi, il suo indelebile messaggio in nome dell’uomo e di quell’umanità che lo connota troppo spesso dimenticata, ferocemente irrisa, violata.

La famiglia
Nato da genitori originari delMonte Amiata trascorse l’infanzia a Castello.

«Scelus»: crimine, misfatto, empietà. Di questo duro vocabolo latino l’ultimo Luzi aveva fatto un titolo, la sigla allarmata ai suoi sguardi sul mondo. «Sguardi in cerca di pace», citando un suo testo: sguardi penetranti, inesorabili, e tuttavia accorati, anelanti anche nello sdegno e nello sconcerto; sguardi volti costantemente a coniugare terrestre e celeste, visibile ed invisibile, a riprodurre in duttili emirabili fogge poetiche – trascoloranti dallo sgomento alla gioia, dalle interrogazioni più drammatiche alla certezza – una dizione totale dell’esistente.

Scrittore e poeta, Mario Luzi per i suoi novant’anni venne nominato senatore a vita.

Storia e memoria vengono così ad assumere nella poesia di Luzi – dall’iniziale ’La barca’ degli anni Trenta al postumo ’Lasciami, non trattenermi’ – significati di rilievo, mentre il tema civile del superamento dell’insensatezza di un «buio sangue» della violenza e della distruzione sfocia e si propaga nel più diffuso afflato del cosmo verso la compiutezza.

Partecipando e ricordando, la lirica diLuzi tende costantemente a qualcosa di diverso, di più impegnativo e solenne: canta, pur nel rigore dell’indagine, su commosse tonalità di esortazione, spesso di fermo ammonimento e di richiamo, ma anche su registri di nitida contemplazione, di intatta e superiore fiducia in quel «magma» contraddittorio e pulsante in cui si incarnano i destini dell’uomo e dell’universo. Una dizione sconfinata e profonda, riconoscibili, tragici eventi novecenteschi e di nuovo millennio: dalla Seconda guerra mondiale con i suoi orrori alla guerra del Golfo poi riaccesasi, da Praga al Vietnam, dall’assassinio Moro alle stragi che hanno funestato la recente storia italiana, fino alle oltranze quasi inimmaginabili del terrorismo su scalamondiale.

Le collaborazioni
Inizi su riviste d’avanguardia: Frontespizio, Campo di Marte Paragone e Letteratura.

Accadimenti con cui la poesia si incontra e si scontra, fornendo, proprio in questo suo umano non potersi sottrarre a responsabilità e, insieme, a un dono ricevuto e prezioso come la parola, un’alta indicazione di valore etico.Una testimonianza e un pegno memoriale che valgono, al di là di ogni delitto perpetrato
e di ogni errore commesso, un’altra continuità: la speranza.