QN: Luzi, Pienza e la preziosa plaquette

di Marco Marchi

Firenze, 15 marzo 2014 – Articolo pubblicato su “La Nazione” di oggi.

Un secolo di Luzi. E Pienza lo celebra

Anche Pienza, mitico luogo fra arte, storia e paesaggio che Mario Luzi aveva prescelto per i suoi tardi soggiorni estivi, celebra in occasione del centenario il suo poeta. Di Pienza Luzi apprezzava soprattutto, tra le moltissime qualità che ne fanno una perla rinascimentale di intatta bellezza, quella sua metafisica dimensione di solitudine capace di lievitare in disponibilità profonda al colloquio con tutti gli uomini.

Inevitabile, dunque, l’omaggio di una città affettuosamente ed orgogliosamente legata al suo illustre cittadino onorario: omaggio promosso dal Comune e dal locale «Centro Studi La barca» a Luzi dedicato, in collaborazione con l’Associazione svizzera di Mendrisio «Mario Luzi-Poesia del mondo» capitanata da un illuminato, appassionato mecenate come Paolo Andrea Mettel.

Culmine dell’iniziativa di oggi pomeriggio, cui parteciperanno tra gli altri Armando Torno, Nino Petreni e Marco Nereo Rotelli, la presentazione di una preziosa plaquette contenente una rara poesia di Luzi ventenne: un testo inedito intitolato «L’amore» che fu nel 1935 escluso dall’opera prima «La barca» e ancora, quasi settant’anni dopo, da quelle «Poesie ritrovate» avventurosamente riemerse in autografo sul mercato antiquariale, acquisite al centro pientino grazie all’intervento della Regione Toscana e di altri enti e pubblicate con il consenso dell’autore nel 2003 da Garzanti.

A completare il ricordo, la proiezione del film-intervista di Nino Bizzarri «Nulla va perduto» e letture di Luciano Bonuccelli.

Marco Marchi

L’amore

Tutte le sofferenze traspaiono da un volto
solo e in quello è dolce la forza che ci spinge
e pur nell’aria educa il fiore della luna,
il vento profondo dove avviene la primavera.
Cade la giovinezza, la vita intera
s’aduna e giace sul cuore
come il mare sull’ultimo dolore
del navigante che l’ha amato.

Le fanciulle dal dolce nome invocato
ripercorron le strade e i verdi torrenti, bianche
nella prima stanza d’amore con le voci
calme placano i volti morenti.
Ne’ giardini con gli occhi dolenti
invano attendono i bimbi
già vivi in cuore con aerei nimbi
sulle guancie rosa
come un’aurora sugli alberi ondosa
a chi muor di fatica nei campi.

Mario Luzi

(L’amore, Metteliana 2014)

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