Giornale del Popolo “Il Tolstoj privato raccontato da un suo erede diretto”

INTERVISTA

I grandi protagonisti della cultura ospiti a Mendrisio

Il Tolstoj privato raccontato da un suo erede diretto, Vladimir Illich Tolstoj.

Vladimir Illich Tolstoj ci porta il messaggio di pace e di libertà lasciato dal grande scrittore russo, che ha dedicato la sua vita a cercare la verità. Oggi il suo patrimonio letterario è raccolto in un archivio e comprende ben 90 volumi.

di ALESSIA BERGAMASCHI

Il 6 dicembre si è aperto il ciclo di incontri mensili dell’Associazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo. L’eredità di Tolstoj: la letteratura e la pace è stato il tema della prima serata che ha avuto come protagonista Vladimir Illich Tolstoj, discendente diretto dello scrittore russo, a cui abbiamo avuto il piacere di porre alcune domande.

Iniziamo proprio parlando dell’archivio di famiglia. Ci può raccontare dove si trova, cosa contiene e se ci sono state delle scoperte in questi ultimi anni?

La documentazione che compone l’archivio si trova in parte al Museo Nazionale di Tolstoj a Mosca, e in parte a Jasnaia Poljana, la tenuta tutt’ora appartenente alla famiglia Tolstoj, dove lo scrittore russo nacque, operò e dove è sepolto. L’archivio contiene una quantità immensa di materiale, dalle opere alla documentazione epistolare che Tolstoj tenne con la famiglia fino ad alcuni manoscritti. Inoltre, sono esposti anche alcuni diari che lo scrittore aggiornava quotidianamente. Le opere principali sono state tradotte, mentre i suoi articoli di carattere più filosofico e religioso sono poco conosciuti anche dal pubblico russo, per cui spesso non vengono neppure tradotti. Ogni tanto succede che da qualche angolo del mondo esca un documento inedito, magari la corrispondenza che teneva con personaggi importanti, ma vorrei specificare che oggi il patrimonio letterario di Tolstoj comprende ben 90 volumi e sono pochi coloro che li hanno letti tutti. Spesso quando cerchiamo qualcosa di nuovo perdiamo qualcosa di già esistente e che vale la pena di conoscere.

Per lei Lev Tolstoj non è solo uno dei più grandi scrittori al mondo, ma un parente. Come è stata tramandata la sua figura in famiglia?

In famiglia non è mai stata abitudine accentuare questa parentela importante, anzi, si cerca di parlarne con humour. Ciò che ci interessa maggiormente è cercare di conoscere lui come persona, come padre, marito, amico. Dalla moglie ebbe 13 figli e, a causa delle scarse conoscenze mediche in Russia a quei tempi, molti morirono presto. Ma altri diventarono grandi, si sposarono ed ebbero dei figli. Oggi i Tolstoj sono una grande famiglia composta da 300 discendenti diretti sparsi per il mondo e di idiomi differenti. Ogni due anni tutti i discendenti si radunano a Jasnaja Poljana. L’ultima volta è stato l’anno scorso, quando si è celebrato il centenario dalla morte. Il prossimo raduno sarà nel 2012, quando si ricorderà il 150° anniversario di matrimonio tra Lev Tolstoj e Sofja Andrèevna, una data simbolica perché da li è nata la famiglia Tolstoj. Ci sarà molto lavoro da fare dal punto di vista organizzativo, perché per una settimana ci ritroveremo tutti insieme: produrremo spettacoli, ricorderemo le tradizioni di famiglia e visiteremo i luoghi legati allo scrittore.

Noi ricordiamo Lev Tolstoj come un personaggio dal grande carisma che per tutta la vita si è battuto per la pace. Questa immagine corrisponde a come era nella realtà?

È un caso piuttosto raro, ma Tolstoj corrisponde in pieno all’immagine pubblica. Per lui la cosa più importante era la verità come concetto assoluto. Per tutta la vita ha cercato di essere coerente con quello che scriveva, tanto che anche la sua tomba si presenta spoglia e senza monumenti, a rappresentare la sua volontà di essere un uomo semplice. Ovviamente Tolstoj cambia nelle diverse fasi della sua vita: da giovane vive l’esperienza della guerra, poi arriva il matrimonio, i figli e a 50 anni vive una vera e propria crisi interiore che lo porta ad interessarsi sempre di più di religione e filosofia. Dalla lettura dei suoi diari traspare questa continua evoluzione della sua personalità. Un altro fattore straordinario è che anche gli scrittori del tempo lo celebravano.

Chi è oggi Tolstoj in Russia?

Ovviamente la Russia è cambiata molto negli anni, e ancora oggi stiamo assistendo ad un processo di ristrutturazione continua, Tolstoj continua a mantenere una certa autorità, c’è sempre grande interesse attorno a lui. Come del resto c’è nel mondo intero: per il centenario della morte sono state organizzate conferenze in tutto il mondo e le sue opere hanno una tiratura paragonabile a quella di Shakespeare.

I rapporti tra Tolstoj e la Chiesa Ortodossa non erano certo idilliaci, tanto che ancora oggi non è stata cancellata la scomunica che colpì lo scrittore. Quale è la sua opinione in merito?

È una questione difficile e delicata da spiegare. Tolstoj era profondamente religioso. Lui non si era allontanato dalla religione, ma dalla Chiesa e dai suoi dogmi. Alcune sue idee erano troppo libere, ad esempio non riconosceva la natura divina di Gesù. Per molto tempo la Chiesa non ha voluto toccare l’argomento. Oggi inizia ad aprirsi un dialogo, le autorità ortodosse riconoscono in Tolstoj un grande scrittore e ammettono che tutte le sue opere sono piene di idee cristiane ma non possono, ovviamente, condividere certe opinioni. È un tema complesso che non troverà mai risposta, soprattutto perché Tolstoj non c’è più. Credo che sia giusto lasciare la risposta ai teologi, per noi è molto meglio leggere e apprezzare le sue opere.