Biografia

Speciale Adonis | Opere

Adonis, Biografia

1930
‘Ali Ahmad Sa‘id nasce a Qassabin, villaggio situato sui contrafforti del Jebel Ansariyya, o montagna Alawita, nel nord della Siria, non lontano dalla costa mediterranea. Suo padre coltiva modesti appezzamenti di terra con l’aiuto di un bracciante. Il ragazzo non va a scuola ma è educato dal padre, fine letterato, rispettato dalla gente del paese che lo appella con il titolo di Shaikh ed è preposto al ruolo di Imam per le sue vaste conoscenze religiose. E’ così che il futuro poeta è iniziato molto presto alla lingua del Corano e alla cultura araba classica: al-Mutanabbi, Abu Tammam, Abu-l-‘Ala al-Ma‘arri, tra gli altri, e ai grandi
mistici quali Hallåj, al-Makzun, Ibn al-Faris, Ibn ‘Arabi.

1944
All’età di 14 anni, il giovane ‘Ali recita un poema di sua composizione davanti al Presidente della Repubblica, in visita nelle province del Nord. Impressionato, il Presidente gli domanda che cosa egli desideri come ricompensa. Il ragazzo chiede di poter frequentare la scuola. Sarà iscritto al Liceo francese di Tartus, la città più vicina, ignorando del tutto il francese, in attesa di andare al Collegio di Stato di Lattaquie, tre anni dopo.

1947
Invia dei poemi a un giornale di Lattaquie. Senza esito. Un racconto, inviato sotto lo pseudonimo del dio d’origine fenicia Adonis, attira l’attenzione della redazione. I poemi vengono pubblicati ed è pubblicato un annuncio per invitare l’autore a presentarsi. Quando entra negli uffici del giornale un giovane contadino con scarpe grosse e vestito di abiti logori, è lo sbalordimento. Ma Adonis è lanciato. Manterrà il suo pseudonimo porta-fortuna e ormai non sarà più chiamato diversamente.

1950
Completati gli studi liceali, Adonis frequenta l’Università di Damasco dove si laurea in Filosofia, nel 1954.

1956
Si sposa con una compagna di università, ˜ålida Sålih. Da questa unione nasceranno due figli. Adonis lascia Damasco per Beirut, in quel periodo oasi di pace e libertà del Medio Oriente. Qualche anno dopo otterrà la nazionalità libanese.

1957
Fonda con Y¥suf al-˜al il gruppo Ái‘r (Poesia), che si riunisce una volta la settimana in un cenacolo informale, e la rivista trimestrale che porta lo stesso nome. Alla maniera dei Surrealisti, il gruppo pubblica un manifesto nel quale è proposta una professione di fede poetica. La si può riassumere lapidariamente in tre punti: 1) liberazione dal giogo della tradizione, tanto sul piano del pensiero che su quello della forma; 2) critica e rivalutazione della poesia araba contemporanea; 3) apertura alla letteratura straniera, alla poesia occidentale in particolare. In origine, il gruppo Ái‘r si occupa soprattutto della poesia libanese, ma poeti e critici d’altri paesi, quali Iraq, Egitto e Siria, non tarderanno a unirsi agli amici libanesi. La rivista diviene rapidamente terreno di sperimentazione per la nuova generazione di poeti d’avanguardia. Ugualmente, l’apertura all’Occidente si realizzerà con la pubblicazione di numerose traduzioni. Furono così introdotti al pubblico arabo autori molto diversi quali Juan Ramon Jimenez, Ezra Pound, T.S. Eliot, Saint-John Perse, Yves Bonnefoy, Edith Sitwell, René Char, Paul Claudel, Jules Supervielle, Jacques Prévert, W.B. Yeats, Pierre-Jean Jouve, F. Garcia Lorca, Henri Michaux, Octavio Paz, E.E. Cummings, Archibald MacLeish, Robert Frost. Per non citarne che alcuni. Il gruppo Ái‘r si scioglierà e la rivista scomparirà nel 1964, in conseguenza di dissensi interni, ma la loro influenza si fa sentire ancora adesso in tutti i paesi dove l’arabo è la lingua della cultura tanto quanto la lingua nazionale. L’amicizia tra Adonis e Y¥suf al-˜al durerà intatta fino alla morte di quest’ultimo nel 1988.

1960-1961
Adonis trascorre un anno a Parigi grazie ad una borsa di studio del governo francese. E’ qui che egli comincia a scrivere la sua terza raccolta di Poesie “I canti di Mihyar il Damasceno”, opera che segnerà una tappa fondamentale nell’evoluzione della poesia araba, come pure nel cammino personale dell’autore. Per la prima volta, un libro di poesie è unificato da una struttura globale centrata sulla metafisica, sui grandi interrogativi dell’essere umano. Ciò che Adonis chiama la “poesia-paesaggio” è abbandonata. La forma, ugualmente, segna una rottura definitiva con il passato.

1964
Pubblicazione del primo volume di una antologia della poesia araba, preceduta da uno studio che farà epoca per l’approccio nuovo alla eredità poetica antica. Fondazione della rivista Afåq, di cui non usciranno che tre numeri.

1968
Fondazione della rivista Mawaqif, destinata a rappresentare una tribuna di libera espressione sui fatti della cultura e della civiltà. Malgrado le numerose difficoltà, dovute principalmente alla sua condizione di indipendenza finanziaria, alle vicissitudini della guerra del Libano e alla censura esercitata nei paesi dove la rivista era proibita, la sua pubblicazione prosegue fino al 1994 ed Adonis ne rimane il redattore capo.

1971
E’ nominato Professore all’Università libanese di Beirut. Si reca negli Stati Uniti dove a Pittsburgh gli viene conferito il Syria-Lebanon Award of the International Poetry Forum. A partire da questo periodo, non cesserà di viaggiare in numerosi paesi, in occidente come in oriente, invitato per letture, incontri, conferenze, o per insegnare. Pubblica un libro contenente tre lunghi poemi: “Tomba per New York”, “Prologo alla storia dei Re di Ta’ifa”, “Questo è il mio nome”, tradotto più avanti in francese con il titolo “Tombeau pour New York”. L’innovazione qui era di elevare l’avvenimento all’altezza del mito, di parlare di guerra, di ingiustizia e di miseria, senza peraltro cadere nei rischi sinistri della poesia cosiddetta “impegnata”.

1973
Tesi di dottorato all’università Saint-Joseph di Beirut. Questo lavoro si distingue in particolare per la sua analisi concernente l’influenza esercitata dal dogmatismo religioso e da una certa concezione dell’Islam sulla creatività araba. Sarà pubblicata nel corso degli anni seguenti.

1980-1981
Invitato come Professore associato all’Università della Sorbonne-Nouvelle (Censier Paris III).

1982
Alcune traduzioni a tiratura limitata cominciano a comparire in francese: estratti dei Canti di Mihyar il Damasceno, in edizione bilingue presso Arfuyen, tradotti da Anne Wade Minkowski, e il “Libro della migrazione”, per le edizioni Luneau-Ascot, tradotto da Martine Faideau con prefazione di Salah Stétié. Adonis si rifiuta di lasciare Beirut durante l’estate 82. La sua abitazione è colpita dai bombardamenti e deve rifugiarsi da amici. Pressoché totalmente isolato dal resto del mondo, scrive le poesie che costituiranno il “Libro dell’accerchiamento”, delle quali “Il tempo” racconta di una peregrinazione notturna nella
città in fiamme. Questo poema è stato ripreso ne “Le temps les villes”, Mercure de France/Unesco 1990. Adonis giunge a Parigi in settembre con la sensazione che una pagina della sua vita si sia conclusa.

1983
Traduzione integrale in francese dei “Canti di Mihyar il Damasceno”. La realizzazione di questo progetto, allo studio delle edizioni Sindbad da più di 10 anni, consente a Adonis di essere apprezzato da un pubblico amante della poesia e riconosciuto dai poeti francesi. Prime letture hanno luogo: all’anfiteatro di Censier e nell’ambito della “Revue Parlée” al Centre Georges Pompidou. Adonis è invitato agli Incontri della Sorbonne, organizzati da Jack Lang e dal governo francese.

1984
E’ nominato “Officier des Arts et des Lettres” dal ministero della cultura. In maggio viene invitato a tenere 4 lezioni al Collegio di Francia, per iniziativa di André Miquel e di Yves Bonnefoy. I testi delle conferenze, con prefazione di Bonnefoy, daranno luogo a una pubblicazione in francese, un anno più tardi, e poi in arabo. In autunno, una esposizione e quattro serate di letture e testimonianze gli saranno dedicate alla Maison de la Poésie a Parigi. Tra i partecipanti, Alain Bosquet, Claude Esteban, Jean Grosjean, Giullevic, Jacques Lacarrière, André Miquel, Roger Munier.

1985
E’ invitato negli Stati Uniti per insegnare per un semestre come visiting professor dall’Università di Georgetown. Di ritorno in Francia, ottenuta una borsa di sostegno alla creazione, dal Centro Nazionale delle Lettere, si stabilisce a Parigi.

1986
E’ nominato delegato permanente aggiunto della Lega Araba all’UNESCO. Ottiene il Gran Premio della Biennale Internazione di Poesia a Liegi.

1987
Pubblica “Il desiderio che avanza nelle mappe della materia” per le edizioni Toubqal, Casablanca. A partire da questo anno e per gli anni seguenti, nuove traduzioni vengono ad aggiungersi a quelle esistenti in spagnolo e in inglese. Appaiono così traduzioni in norvegese, svedese, turco, tedesco…

1988
Traduce dall’arabo in francese, in collaborazione con Anne Wade Minkoski, versi di Abul‘ Ala al-Ma‘arri, poeta e pensatore dell’XI° secolo, uno degli autori che più hanno contato per lui. Pubblica a Beirut il poema “Celebrazioni”.

1990
Quale professore associato, Adonis conduce un seminario sulla poesia all’Università di Ginevra.

1994
E’ pubblicata presso le edizioni Toubqal di Casablanca la raccolta di poesie “Il secondo alfabeto”.

1995
Esce per la casa editrice Dar as-Saqi di Londra il primo volume di un’imponente opera poetica dal titolo “Al Kitåb” (Il Libro).

1997
Riceve il premio “Corona d’oro Struga” per la poesia, della Repubblica Macedone. Escono le traduzioni in greco e spagnolo de “I canti di Mihyar il Damasceno”. Gli viene conferito dal governo francese il titolo di “Commandeur des Arts et des Lettres”. Insegna come visiting professor presso l’Università di Princeton (USA).

1998
Esce per la casa editrice Dar as-Saqi di Londra il secondo volume di “Al Kitab” (Il Libro).

2002
Dà alle stampe la traduzione in arabo delle Metamorfosi di Ovidio.